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Arte e ricerca scientifica, dall'ideale greco di bellezza, ai solidi platonici, alla sezione aurea ed alla prospettiva vivono un dialogo mai interrotto. Lucrezio parla del vuoto e ci fa ricordare l'indeterminazione di Heisenberg e Planck, per Galileo "la natura parla la lingua della matematica". Sulla natura, sul problema della conoscenza e del sapere s'interroga Leopardi: la sua poesia s'intreccia alla filosofia: "questo globo ove l'uomo e nulla, sconosciuto e del tutto", quei "nodi quasi di stelle" sono un riferimento, ante litteram, alla teoria dei nodi, alla topologia ed i versi "le nostre stelle o sono ignote, o cosi paiono... un punto di luce nebulosa" richiamano l'astrofisica: infatti, adolescente, scrisse la "Storia dell'astronomia". Il dialogo tra poesia e filosofia e ricerca scientifica non si e mai interrotto, si può dire, per parafrasare Shakespeare: ci sono più cose nella poesia, nella filosofia e nella scienza, che in cielo e in terra.